Succede che anche i fotografi, come del resto prima di noi i pittori, vengano catturati dalla
tentazione di riprendersi. Da tempo desideravo pormi difronte al mio stesso obiettivo e visto che
da ormai un paio di anni sto sperimentando le potenzialità dell’iphone ho deciso di usare questo
(nemmeno tanto semplice) strumento dalle grandissime potenzialità.
Fotografia introspettiva? smania di egocentrismo o narcisismo? forse non direi…come diceva Francesca Woodman, senza per
questo volermi nemmeno affiancare lontanamente alla grandissima artista americana “Fotografo me stessa perché sono sempre disponibile”
La Woodman usava in gran parte esposizioni lunghe o la doppia esposizione
http://www.lucidistorte.it/fotografia/i-grandi-fotografi/francesca-woodman/
Ed è dalla doppia esposizione che io sono partita da un gioco di doppi scatti dall’unione della mia immagine
insieme a quello degli elementi naturali di cui amo circondarmi e che alimentano le mie fantasie visive, loro sono
dentro di me, sono parte di me.
Un’altra geniale “regina” dell’autoritratto, casualmente sempre donna (quasi a rafforzare l’ipotesi che le donne
abbiamo voglia di farsi conoscere per quello che sono attraverso gli strumenti che utilizzano per passione o professione): Cristina Nunez
http://cristinanunez.com/ si è messa in gioco attraverso l’autoritratto ha fotografo non solo se stessa ma i suoi stati
d’animo è andata oltre alla fisicità per raccontarci le sue sensazioni.
Nell’epoca del “social-ritratto” ha senso seguire questa strada a livello fotografico?
Si, sempre, ogni volta che sento la necessità di esprimermi attraverso la fotografia in un determinato modo
sento che non è frutto di contaminazioni moderne ma l’esigenza di esprimermi attraverso l’unico modo che conosco.
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self portrait NaturalMente
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