Nel lavoro 360PERSONAL SELFPORTRAIT, si intravedono influenze sublimi di
una grande autrice, quale Francesca Woodman; l’influenza di cui parliamo non
riguarda semplicemente lo stile di riproduzione fotografica applicato su se stessi
e sul proprio corpo, ma, in modo più profondo, sul proprio IO, sul sentirsi, sull’avere
la percezione di quello che si è, e sul turbinio emotivo del vivere. In questo,
il lavoro di Paola Rizzi, è una lenta costruzione di un “Paesaggio” di passaggio
tra l’essere e il non essere, tra l’avere ed il non avere, tra l’oggi ed i tempi passati e
futuri.
Erminio Annunzi