Nella fotografia, come nella pittura l’autoritratto incarna la massima autorappresentazione di se stessi e
dopo aver trascorso anni ad osservare le persone attraverso l’obiettivo nel mio continuo essere sempre in divenire
ho iniziato da qualche tempo una fase sperimentativa.
“Attraverso lo sguardo, metafora del suo potere creativo, l’auto-ritrattista acquisisce un triplice ruolo, in quanto è allo stesso tempo autore, soggetto e spettatore”, ha affermato Cristina Nuñez,
fotografa spagnola che ha proposto l’autoritratto come metodo di auto-terapia …autrice, soggetto e spettatrice…una necessità, una curiosità o una nuova fase fotografica? non saprei,
ma in questo stato di grazia di totale liberta’ di azione ci si perde tra rappresentazioni di se stessi e recite che diventano puro divertimento.
Ed è ancora in un’altra frase della Nuñez, che ho ritrovo parte delle motivazioni che mi hanno spinto verso questa ricerca infinita “…l’artista è in un certo senso
separato dal mondo, perchè in costante lavoro introspettivo, e questo causa spesso disagio esistenziale. Nel momento in cui
l’opera puo’ essere intimamente condivisa da un pubblico, esiste per lui la possibilità di liberarsi dai confini dell’io..”
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